In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche e il valore del Baiocco e del mezzo Baiocco.
Con il nome baiocco si intende comunemente un’antica moneta italiana in argento, o più raramente in rame. Il baiocco venne coniato per la prima volta in Italia nel Quattrocento, tuttavia lo stesso nome venne applicato in seguito anche ad altre varianti di moneta. Le origini della parola baiocco non sono del tutto note, ma è probabile che derivi da una moneta diffusa nel periodo merovingio, che riportava la dicitura Baioca Civitas, coniata nella città di Bayeux.
Tuttavia, il termine baiocco divenne molto popolare anche in Italia, diffuso e utilizzato successivamente per denominare monete di valore differente, coniate da diverse zecche, soprattutto nell’Italia del Sud e a Roma.
La parola divenne anche parte del linguaggio comune, ad indicare un soldo di basso valore.
Storia
Nelle Zecche dell’Italia del Sud e dello Stato Pontificio il baiocco venne coniato in origine intorno al XV secolo. La moneta aveva un valore di 12 denari, pari ad un soldo, una sorta di imitazione del Bolognino, già in uso, tanto che all’epoca il baiocco era noto anche con questo nome.
In seguito, a causa dell’incremento del valore dell’argento, le dimensioni e il peso del baiocco si modificarono e si ridussero, e la moneta divenne sempre più piccola e più sottile, perdendo di conseguenza anche il suo valore.
Intorno alla metà del XVI secolo, il baiocco divenne sottile al punto da pesare meno di 0,25 grammi, assumendo il nominativo di baiocchetto.
Durante il pontificato di Sisto V, il baiocco subì notevoli variazioni anche per quanto riguardava il materiale, coniato con un argento di bassa lega e di scarso valore, circa quattro denari, veniva chiamato con il nome di baiocchella, inteso in senso dispregiativo.
Nonostante il basso valore, venne autorizzata l’emissione di una grande quantità di queste monete, dovuto al rilevante guadagno ottenibile dallo stato e dai gestori delle zecche.
Nella Repubblica Romana, verso la fine del Settecento, per pochi anni venne coniata una versione del baiocco in rame chiamata con il nome di Alberetto, cento baiocchi in rame di questo tipo equivalevano al valore di uno scudo romano.
Successivamente, sempre nella Repubblica Romana, intorno la metà dell’Ottocento si diffuse il baiocco in bronzo, che riportava il simbolo del fascio e, in merito a questo dettaglio veniva chiamato anche Baiocco dell’Albero.
Nell’Ottocento il baiocco era comunque la moneta di riferimento dello Stato Pontificio, la cui Zecca emetteva monete di diverso valore, da mezzo baiocco fino a 50 baiocchi. Il baiocco venne coniato fino al 1865, anno in cui lo Stato Pontificio, per aderire all’Unione Monetaria Latina, introdusse il sistema monetario decimale, già in uso nel Regno d’Italia.
Il baiocco venne coniato in tutto il Settecento anche nel Regno di Napoli.
La parola stessa baiocco per lungo tempo divenne un sinonimo di moneta o di soldo, e ancora oggi, nel linguaggio comune, con il termine baiocco si intende generalmente qualcosa di scarso valore.
Le caratteristiche del baiocco e le sue numerosi versioni, realizzate nel corso del tempo, lo portarono inoltre ad essere una delle monete più copiate e falsificate, ancora oggi i collezionisti si imbattono spesso, sul mercato, in imitazioni anche abbastanza fedeli ma prive di valore.
In particolare, il baiocco da quattro denari coniato da Sisto V venne emesso in quantità rilevanti, e spesso contraffatto utilizzando leghe metalliche praticamente prive di argento.
Valore Baiocco
Vediamo quale risulta essere il valore dei vari Baiocchi.
Baiocchi in argento e in lega di argento
I baiocchi in argento più rari e preziosi si distinguono per la ricca decorazione, e possono essere valutati all’asta anche diverse centinaia di euro.
Le baiocchelle sono le monete leggere e sottili coniate sotto autorizzazione di Sisto V, venivano prodotte utilizzando una lega contenente solo una minima percentuale di argento, riportano l’effigie della Croce di Sant’Andrea e la scritta un baiocco romano.
All’asta possono raggiungere un valore di 100 o 200 euro, non è comunque per niente raro trovarne una versione contraffatta.
Baiocco Pergola coniato in rame
Il Baiocco Pergola è una moneta in rame che veniva coniata verso la fine del Settecento. Ha un diametro irregolare ed è caratterizzata dal motivo di una corona di foglie d’ulivo. In alcune occasioni, il Baiocco Pergola ha raggiunto all’asta quotazioni anche superiore ai 1000 euro.
Moneta Baiocco emessa delle Zecche di Bologna e di Roma
La Moneta Baiocco veniva coniata a Roma e a Bologna durante il 1800. Realizzata in rame, era piuttosto grande, con diametro di circa tre centimetri e un peso di oltre 10 grammi, e riportava l’effigie dello stemma del Vaticano.
Le versioni realizzate nel 1838 sono particolarmente rare, tuttavia le quotazioni all’asta della Moneta Baiocco si aggirano intorno ai 200 euro.
Le monete da 1 Baiocco coniate tra il 1850 e il 1853, sempre dalle Zecche di Roma e Bologna, sono ugualmente in rame, con qualche rara variante in argento.
Oltre alla solita effigie dello stemma pontificio, si distinguono per la scritta 1 Baiocco, seguita dalla data. La quotazione di queste monete è di circa 150 o 200 euro.
Valore del Mezzo Baiocco
Le monete da mezzo baiocco sono in rame, e venivano coniate nell’Ottocento. Riportano lo stemma pontificio e la dicitura mezzo baiocco, seguita dalla data. Verso la metà dell’Ottocento il mezzo baiocco era una moneta molto diffusa e usata dal popolo, tuttavia le versioni emesse dal 1835 al 1844 sono abbastanza rare. Il valore all’asta è di circa 150 euro.
Il mezzo baiocco di Ferrara è invece una moneta molto più rara, definita da una decorazione particolarmente ricca e complessa, dove si distinguono le chiavi incrociate e lo stemma papale inserito in un fregio a cornice.
Il mezzo baiocco di Roma veniva coniato nella prima metà del Settecento, in varie versioni, realizzate in rame, oggi tutte piuttosto rare da trovare.